Olio di sansa di olive

by admin
16 Settembre 2020
Category:   Senza categoria
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È un olio particolarmente indicato per conferire croccantezza per la produzione di focacce, pane, taralli e biscotti. Il sapore neutro di questo prodotto, inoltre, lo rende particolarmente indicato per condire a crudo arrosti e grigliate.
La sua resistenza alle alte temperature lo rende perfetto per ottenere fritture leggere e dorate.

Olio ottenuto attraverso l’estrazione con solventi dalla sansa, cioè dai residui di lavorazione delle olive in frantoio, che contengono ancora una piccola percentuale di olio, impossibile da estrarre con metodi meccanici.

La sansa sono i residui solidi della spremitura delle olive, in particolare la buccia, la polpa e i noccioli, in cui è contenuto ancora un certo quantitativo di olio, variabile a seconda del metodo estrattivo.

Quest’olio, definito olio di sansa di oliva greggio, viene estratto con un solvente, normalmente esano, con la stessa tecnologia applicata per la produzione degli oli di semi. Il solvente viene poi separato dall’olio per distillazione.

Quest’olio greggio viene sottoposto a raffinazione e successivamente miscelato con dell’olio vergine d’oliva (che non è esattamente la stessa cosa dell’extravergine) fino a diventare commestibile sotto il nome di olio di sansa di oliva. Praticamente il processo che si utilizza per la produzione di olio di sansa è nei fatti identico a quello che viene impiegato nella produzione di olio di semi,

ma nel caso della sansa parliamo di un iter che permette di mantenere inalterato l’originario contenuto di acidi grassi e l’originaria predisposizione all’alta digeribilità.

Caratteristiche dell’olio di sansa

A livello di caratteristiche, l’olio di sansa di oliva ha innanzitutto un grado di acidità non molto elevato, tanto che la sua stessa natura gli impone la soglia massima dell’1% in termini di acidità. Tuttavia ciò non gli è sufficiente per venir messo sullo stesso identico piano dell’olio extravergine di oliva poichè quest’ultimo, a livello di acidità, è ancora meno spinto: l’extravergine ha un’acidità di circa il 30% minore rispetto alla sansa. Sul piano gustativo, olfattivo e anche sotto un punto di vista nutrizionale, l’olio extravergine d’oliva rimane comunque il numero uno rispetto a un olio di sansa che, invece, poggia le proprie basi su una qualità generale sicuramente un po’ più scarsa (per questo stesso motivo lo troviamo a un prezzo più basso rispetto a molte altre tipologie di olio).

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