L’elisir di lunga vita si chiama Evo

by admin
12 Agosto 2021
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Di Filippo Casè

L’olio extravergine di oliva non solo è di importanza vitale per l’economia agricola italiana, ma è anche un elisir di lunga vita. Purtroppo la sostenibilità è ancora una nota dolente Il vero oro degli italiani è l’olio extra vergine d’oliva e bisogna conoscerlo per capire e preservare qualità e valore.

Noi italiani siamo grandi difensori dell’olio d’oliva, specialmente quello extra vergine. I motivi sono legati alla millenaria cultura mediterranea e ai suoi benefici. Non solo, difendiamo l’olio evo perché è un importante protagonista del mercato italiano e globale. Dopo il sorpasso al secondo posto della Grecia sull’Italia come maggior produttore di olio extra vergine di oliva al Mondo, il nostro Belpaese resta comunque sul podio. Al primo posto la Spagna con 1,6 milioni di tonnellate. L’Italia nella campagna 2020/2021 ha chiuso la produzione a 250mila tonnellate, molte meno rispetto ai produttori spagnoli e questo è causato da una forte contrazione produttiva nelle regioni meridionali.

A questo bisogna anche aggiungere il continuo abbandono di ulivi lungo lo Stivale per l’insostenibilità economica dei produttori.

Gran parte della contrazione della produzione nel sud Italia è dovuta al forte clima siccitoso e alle abbondanti grandinate che hanno reso il clima molto instabile provocando ingenti perdite.
E non bisogna dimenticarsi della Xylella che continua a mietere vittime tra gli ulivi secolari salentini.

Cambiamenti climatici e pratiche poco sostenibili hanno reso molto vulnerabile questo comparto agricolo.

Eppure, secondo un’indagine di Altis Università Cattolica solo il 7% delle aziende del settore olivicolo-oleario considera la sostenibilità un asset strategico.

Il 58,1% delle aziende non ha ancora preso coscienza di come la sostenibilità possa portare valore aggiunto sia nei processi aziendali che nelle relazioni con gli stakeholder.

L’olio va in cattedra L’olio è talmente importante per la nostra cultura che non solo è entrato negli studi universitari di alcune facoltà di settore, ma esiste una scuola interamente dedicata all’extravergine di oliva. Si chiama Evoo school ed è un progetto della Confederazione Nazionale Coldiretti e del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati.

Lo scopo è formare e qualificare professionisti in grado di fornire supporto alle imprese del settore olivicolo. L’offerta didattica della scuola dell’olio evo per l’anno accademico 2021/2022 sarà focalizzata principalmente sull’analisi sensoriale e sulla corretta gestione del processo di estrazione dell’olio. Saranno disponibili corsi sull’assaggio validi per l’iscrizione all’elenco nazionale dei tecnici esperti assaggiatori e corsi tecnici per professionisti del settore e operatori della ristorazione.

La pozione del mediterraneo L’olio è un prodotto noto ma allo stesso tempo nel pieno della sua scoperta. Continuano a essere numerosi gli studi sulla storia e soprattutto sui benefici di questo liquido magico. Si sa ormai da tempo dei benefici legati ai polifenoli, tocoferoli e carotenoidi. Questi servono per prevenire patogeni e stimolare la crescita di microrganismi in grado di proteggere il nostro sistema immunitario. Non solo, è stato anche provato che l’olio evo è in grado di contrastare malattie cardiovascolari. L’ultima novità è lo studio portato avanti da Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Cnr di Roma e sponsorizzato da Monini attraverso Fondazione Umberto Veronesi, sul contributo dell’olio d’oliva a rallentare l’invecchiamento cognitivo.

I ricercatori italiani in realtà si sono concentrati sull’idrossitirosolo cercando di capire come agisca sulle cellule staminali neuronali. Si tratta di un fenolo dalle spiccate proprietà antiossidanti presente nell’olio extravergine di oliva assieme ad altre sostanze polifenoliche come l’oleocantale e ad altri elementi positivi per la salute come l’acido oleico, i grassi polinsaturi essenziali, la vitamina A e la vitamina E.

Insomma, per restare giovani e in salute l’olio extra vergine di oliva sembra il perfetto elisir. Bisogna però auspicare a una maggiore presa di coscienza dei produttori e delle molteplici cooperative sull’importanza della sostenibilità. La presenza dell’olio come argomento di studi universitari serve anche per dare uno stimolo in più al settore a stare al passo coi tempi. Olio buono sì, ma anche sostenibile.


 

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